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Posted by Khalid Shaikh on May 11, 2024 at 9:54am 0 Comments 0 Likes
Secondo Sensemakers, in un anno il consumo di video digitali è cresciuto 5 volte più della tv tradizionale. L’aumento della competizione nel campo degli SVOD e degli annunci profilati spinge verso modelli "misti" tra abbonamento e pubblicità
Pandemia e lockdown hanno accelerato il consumo di contenuti video, specialmente in streaming: in un anno il tempo speso dagli italiani davanti alla tv tradizionale è cresciuto dell’11%, il consumo di video digitali è cresciuto 5 volte tanto (+52%). E se da un lato si stanno indubbiamente avvantaggiando i modelli di streaming in abbonamento come Netflix e Amazon Prime (i cosiddetti SVOD), dall’altro l’aumento della competizione in questo campo e il buon apprezzamento per gli annunci profilati favorisce l’adozione di modelli di business ibridi, finanziati in parte dalla pubblicità.
A fornire una fotografia aggiornata di mondo in rapida trasformazione come quello del video, in cui le barriere tra schermi e contenuti sono sempre più labili, è Sensemakers. La nota società di consulenza nel marketing digitale giovedì ha presentato i risultati del suo ultimo studio, realizzato integrando diverse fonti di dati: Auditel, Audience Analytics di Comscore e una ricerca ad hoc condotta a gennaio 2021 sugli heavy user di video online sia sulle piattaforme gratuite che su quelle a pagamento.
VIDEO DIGITALI: I NUMERI DELLA CRESCITA
La crescita del consumo di video nell’anno della pandemia è fotografata da alcuni numeri chiave: dopo i balzi registrati in corrispondenza delle due fasi di lockdown (marzo-aprile e ottobre-dicembre), il 2021 si è aperto con un trend in linea con i mesi precedenti e, sul tempo medio per persona di gennaio, si rileva un +52% rispetto all’anno precedente sul video digitale a fronte di un + 11% della TV tradizionale. Analizzando l’universo degli individui che visualizzano video digitali almeno 2-3 volte a settimana, emerge che l’80% guarda abitualmente i contenuti offerti dai servizi SVOD come Netflix mentre ammonta al 64% la percentuale dei fruitori abituali dei contenuti video finanziati dalla pubblicità (AVOD). Rispetto a giugno 2020, è aumentata anche la frequenza di visualizzazione con il 39% degli heavy user che guarda i video digitali più volte al giorno e il 25% che lo fa almeno una volta al giorno (nell'infografica qui sotto, le evidenze principali della ricerca, ndr).
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